Immagino, hai calcolato le tue tasse al 5% e pensi sia finita lì? Ahaha, almeno io avevo fatto proprio così anni fa. Attenzione. Oltre all’imposta sostitutiva, ogni freelance in Italia deve versare i contributi INPS regime forfettario. Questi contributi non sono tasse, ma i versamenti che fai per costruire la tua futura pensione. (Se ce l’avremo…). Sono una spesa obbligatoria. Poi importante o no, bah. Obbligatoria è.
La domanda che crea più confusione è la solita: “Ma io, quanto devo pagare?”. La risposta dipende dalla cassa previdenziale a cui appartieni: la Gestione Separata INPS o la Gestione Artigiani e Commercianti (IVS). Hanno regole completamente diverse. Vediamole insieme.
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Caso 1: il professionista senza cassa (gestione separata INPS)
Questa è la categoria della maggior parte dei freelance “moderni”: consulenti, copywriter, social media manager, ecc. Come funziona? La Gestione Separata INPS è un sistema puramente proporzionale. Non ci sono costi fissi.
- Calcolo: Si calcola una percentuale (per il 2025, è del 26,07%) sul tuo reddito imponibile.
- Vantaggio: Se incassi zero, paghi zero. Ideale per chi inizia.
- Svantaggio: L’aliquota è più alta rispetto ad artigiani e commercianti.
- Questo sistema è stato pensato per i professionisti che non hanno costi fissi elevati e il cui reddito può variare molto di anno in anno. Offre una grande flessibilità, ma richiede di accantonare una fetta importante di ogni fattura incassata per non trovarsi impreparati al momento del versamento.
Caso 2: artigiani e commercianti (gestione IVS INPS)
In questa categoria rientrano attività artigianali (idraulici, parrucchieri) e commerciali (e-commerce, negozi). Come funziona? La gestione IVS è un sistema misto, con una parte fissa e una variabile.
- Contributi Fissi (“Minimale”): Un importo fisso da pagare ogni anno (circa 4.500 €), anche se fatturi zero.
- Contributi Variabili: Se il tuo reddito supera una certa soglia, sulla parte eccedente paghi una percentuale aggiuntiva (circa il 24%). I forfettari possono richiedere uno sconto del 35% su tutto.
- Il sistema dei minimali fissi è pensato per garantire una base pensionistica minima ad artigiani e commercianti, anche in anni di scarso guadagno. Lo svantaggio è che rappresenta un costo fisso importante da sostenere fin da subito, anche in assenza di incassi. La riduzione del 35% per i forfettari è quindi un aiuto cruciale per alleggerire questo carico.
E se un anno incasso poco o zero? Perdo i contributi per la pensione?
Questa è una delle paure più grandi di ogni freelance, ma la risposta dipende dalla tua cassa.
- Se sei in Gestione Separata: Qui c’è una buona notizia. Anche se in un anno incassi solo 1.000 €, verserai i tuoi contributi su quella piccola cifra. Non esiste un “minimale”. Ogni singolo euro versato contribuisce, anche se in piccolo, a costruire il tuo montante per la pensione futura.
- Se sei in Gestione IVS: Qui, paradossalmente, c’è un grande vantaggio. Pagando il minimale fisso (anche se ridotto del 35%), anche se incassi zero, l’INPS ti accredita comunque un intero anno di contributi ai fini pensionistici. È una sicurezza in più per il futuro, anche negli anni di magra.
In conclusione: come gestire i contributi INPS regime forfettario
Capire la differenza tra le due gestioni è fondamentale per pianificare. La Gestione Separata offre flessibilità; la IVS, sicurezza pensionistica. Ricorda: la scelta dipende dal tuo Codice ATECO. Parlane sempre con il tuo commercialista. FAQ REGIME FORFETTARIO: le 10 domande più comuni
Nota: Le informazioni qui presentate sono a scopo puramente informativo e non sostituiscono la consulenza di un professionista qualificato come un commercialista.