Ed eccoci, hai trovato il tuo primo cliente, hai completato il lavoro e ora arriva il momento più bello: emettere la prima fattura. Ma come si fa? Se sei in Regime Forfettario, la procedura è diversa da quella ordinaria. La fattura elettronica regime forfettario ha delle regole tutte sue: non c’è l’IVA, non c’è ritenuta d’acconto, ma ci sono diciture specifiche da inserire e una marca da bollo virtuale da gestire.
Sembra complicato, ma una volta capito il meccanismo, è molto più semplice di una fattura ordinaria, poi le farai a un battito d’occhio. In questa guida, ti forniremo una checklist completa per essere a prova di errore. Essendo la fattura elettronica registrata dall’Agenzia delle Entrate, dobbiamo evitare gli errori. Altrimenti diventa un gioco a pallone con il cliente: “correggete questo, correggete altro”. E ogni volta devi emettere una nota di credito. Insomma, un casino.
Indice
La fatturazione elettronica è obbligatoria per tutti?
Sì. Mettiamo subito in chiaro questo punto: dal 1° gennaio 2024, l’obbligo di emettere fatture elettroniche è stato esteso a tutti i contribuenti in Regime Forfettario. L’epoca delle fatture in PDF o cartacee è definitivamente finita. Per emetterle, dovrai usare un software specifico (come il servizio gratuito dell’Agenzia delle Entrate o altri a pagamento come Fiscozen o Fatture in Cloud) che invierà il file XML al Sistema di Interscambio (SdI), il quale poi lo recapiterà al tuo cliente.
Checklist per una fattura elettronica regime forfettario perfetta
Una fattura forfettaria deve contenere tutti i dati standard, ma con queste fondamentali differenze:
- Niente IVA: L’importo della tua prestazione è “finito”.
- Niente Ritenuta d’Acconto.
- Dicitura Obbligatoria: Devi inserire la frase che giustifichi l’assenza dell’IVA, ovvero: “Operazione effettuata in regime forfettario ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014 e successive modifiche.”
- Imposta di Bollo da 2€: Obbligatoria se l’importo supera i 77,47 €. Per i dettagli, leggi il nostro L’imposta di bollo da 2€.
Come funziona l’imposta di bollo virtuale (e-bollo)?
Non devi andare dal tabaccaio. La gestione è completamente virtuale:
- Indicazione in Fattura: Il tuo software applicherà un’annotazione specifica nel file XML.
- Pagamento Cumulativo Trimestrale: L’Agenzia delle Entrate calcola la somma dei bolli che hai applicato.
- Versamento con F24: Dovrai pagare l’importo totale entro la fine del secondo mese successivo al trimestre.
E se sbaglio una fattura? La nota di credito
È l’incubo di ogni freelance, ma può capitare. Una volta che una fattura elettronica è stata inviata al Sistema di Interscambio (SdI), non può più essere modificata o cancellata. Se ti accorgi di un errore (un importo sbagliato, dati del cliente errati), l’unico modo per correggerlo è emettere una nota di credito.
La nota di credito è, a tutti gli effetti, una “fattura con il segno meno” che annulla, in parte o totalmente, la fattura originale. Dovrai emetterla con un nuovo numero e una nuova data, specificando che si riferisce alla fattura sbagliata. Subito dopo, potrai emettere una nuova fattura corretta. È proprio per evitare questo “gioco a pallone” burocratico che è fondamentale controllare ogni dettaglio tre volte prima di cliccare “Invia”.
In conclusione: il tuo biglietto da visita professionale
La fattura elettronica regime forfettario è il tuo principale strumento di lavoro. Imparare a compilarla correttamente fin dall’inizio è fondamentale per una gestione serena. Una volta impostato il primo modello, le successive saranno un semplice copia-incolla.
Il tuo Kit di pronto soccorso per partire
Ora che hai la teoria, passa alla pratica senza paura. Abbiamo creato il “Kit di Partenza del Freelance Sereno”: una checklist anti-panico e un template di fattura in PDF per iniziare col piede giusto. Scaricalo gratuitamente.
Nota: Le informazioni qui presentate sono a scopo puramente informativo e non sostituiscono la consulenza di un professionista qualificato come un commercialista.